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Proteggere i risparmi dalla fine dell’Euro.

Qualcuno, forse per vendere più giornali, dà voce a chi prevede la catastrofe della moneta unica Europea, magari entro i prossimi mesi. Questa ipotesi non è credibile, anche se una possibilità c’è! Ciò detto la preoccupazione di molti risparmiatori è: nel caso crollasse dell’Euro, cosa accadrà ai miei investimenti? Come mi posso difendere? Alla prima domanda ho già avuto modo di rispondere nel mio post sugli Scenari possibili  del 19 Agosto 2011. In poche parole nulla per gli investimenti in Italia (visto che li guardiamo dall’Italia). Diverso il fatto che dovremo convivere con un inflazione più alta ed un aumento del costo dei beni importati, in particolare dei combustibili.

A chi conviene il crollo dell'Euro?

A chi converrebbe la fine dell’Euro? Non converrebbe a nessuno, in particolare a chi cresce di più, perché un eventuale ritorno alle monete nazionali renderebbe molto più competitivi gli stati più deboli (in particolare l’Italia con i suoi prodotti di qualità) e, la rivalutazione che avrebbero il Marco Tedesco e le monete più forti, bloccherebbe la crescita in Germania e negli altri paesi “virtuosi”, che vedrebbero rivalutarsi fortemente la loro valuta,  con una differenza tra le due monete che potrebbe arrivare al 50% . Poiché la crescita di questi paesi, la Germania in primis, è dovuta fortemente all’esportazione verso paesi  extra Euro, questi troverebbero più conveniente acquistare da paesi come l’Italia, abbattendo la crescita tedesca e facendo ripartire quella del bel paese. Per questo non è un ipotesi credibile! Neppure alla speculazione interessa il crollo dell’Euro; lo scopo degli speculatori è creare ondate di turbolenza per approfittarne, non di far crollare economie o mone

Una molla pronta a scattare.

Cosa può succedere alle borse se si stabilizza la situazione politica europea, calano i tassi di interesse e la produzione industriale italiana è in aumento? Basta guardare negli ultimi giorni cosa è successo sulle borse. Nelle crisi si comprime una molla e, da ormai troppo tempo, questa molla non sta liberando l'energia immagazzinata. Appena potrà lancerà i mercati al recupero del valore perso rispetto al loro valore reale.

Sfruttare la crisi anziché subirla

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Per poter sfruttare le crisi finanziarie a vantaggio dei propri investimenti, è innanzitutto importante capirle a fondo per coglierne gli aspetti che ci dicano come è opportuno muoverci per creare valore per il futuro. La storia ci dice molto, in particolare che l’economia, il Pil, le borse crescono sempre col passare del tempo che è la variabile più importante per la redditività degli investimenti. Un’altra cosa che ci dice la storia è che tanto più le crisi sono lunghe e profonde (e quella che stiamo vivendo è una delle più lunghe e profonde, se consideriamo che gli indici sono tornati ora al 1999), tanto maggiore e veloce è la ripresa che segue, una volta che si sono risolti i problemi che l’hanno causata.

In periodo di saldi, chi si chiede se il prezzo di un vestito scenderà ancora?

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Meglio comprare a prezzi bassi o comprare a prezzi alti? Chi di noi, in periodo di saldi, si chiede se il prezzo che vediamo esposto scenderà ancora, prima di comprare un abito o un paio di scarpe? Presumo nessuno: si dà per scontato che quello sia il momento migliore per comprare, anche se c'è una probabilità di vedere lo stesso capo dopo 2 mesi ad un prezzo più basso. Così dovremmo fare tutti, oggi che il mercato sottovaluta pesantemente la borsa italiana. Qui uno stralcio del Tg La 7 di domenica 21 agosto che conferma queste mie valutazioni che ho già espresso qualche giorno fa. E’ illuminante su cosa sta accadendo in Borsa in questi giorni. Non solo nei negozi ci sono i saldi di fine stagione…ma anche a Piazza Affari! E' il momento perfetto per approfittare di questa situazione di mercato ed investire.

Scenari possibili dopo l’attacco all’Italia: cosa succederà ai nostri investimenti?

La speculazione si è abbattuta sull’Europa essenzialmente perché in Europa non c’è una politica economica unica ed un'unica Banca Centrale che possa governare con la leva monetaria eventuali speculazioni. Negli Usa non sarebbe pensabile un attacco del genere da parte degli speculatori, perché immediatamente interverrebbe la Federal Reserve a garantire la solvibilità dell’Unione e degli stati membri, acquistando titoli in grandi quantità, qualora dovessero avere problemi di solvibilità.

Attacco all’Italia e crisi dei titoli pubblici internazionali. Occasione per investire

In queste ultime settimane abbiamo assistito ad una intensa volatilità ed un forte calo delle borse internazionali, in particolare quella italiana e quelle europee. Dopo la crisi del 2007, generata dal debito privato, ma che si è risolta trasferendo i rischi privati in parte a carico degli stati e delle banche centrali, che sono intervenuti per ripristinare la liquidità nel sistema bancario, i mercati stanno gridando che nessuno può permettersi di fare debiti senza avere i conti a posto. In questa logica rientra, per la prima volta nei paesi sviluppati, anche il debito pubblico e l’emissione di titoli da parte degli stati, specie quelli più indebitati.

Mercati che fare: ragioniamo su cosa accade ai mercati in questo periodo

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Ne parlano in tre brevi interessanti video Lorenzo Alfieri, Responsabile Commerciale di JP Morgan Asset Management, il giornalista Nicola Porro vice direttore de Il Giornale, ed il giornalista Davide Giacalone. Nel primo video si parla di cosa è successo, del perché c'è stata la forte oscillazione nella giornata dell' 11 Luglio 2011, della solidità del debito pubblico Italiano, delle agenzie di Rating e della sostenibilità dei debiti. Nel secondo video si parla:

Attacco all'Italia: un'autorevole opinione.

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Nel video che segue un 'intervista al presidente di Banca Mediolanum Ennio Doris nel giorno del tracollo della borsa italiana. Affronta i temi della speculazione, dell'Euro, del debito italiano, dell'andamento dei mercati, dell'asta dei titoli di stato, di dove investire oggi e della sicurezza delle banche italiane.

L’Italia è sotto attacco, ma non siamo come la Grecia.

Nei giorni della presentazione del documento di programmazione finanziaria triennale, l’Italia è sotto attacco da parte della speculazione internazionale e lo sarà finché la manovra non diventerà legge. Sebbene la manovra presentata sia credibile per i mercati e porti ad un miglioramento dei conti italiani, con l’azzeramento del deficit e la riduzione del debito pubblico entro il 2014, l’incertezza dà buon gioco agli speculatori per far crollare i mercati azionari per avvantaggiarsi di questi movimenti oscillatori, sperando che i ribassi causino vendite da panico con l’effetto di abbassare i prezzi e dando loro l’opportunità di acquisiti a prezzi più bassi. Prova ne sia che il tonfo di qualche giorno fa è stato causato scambiando bassi volumi e che un paio di rassicurazioni sulla volontà di approvare in fretta la finanziaria, sono bastate al recupero dei valori di inizio giornata.

La finanziaria aumenta le tasse sugli investimenti

La manovra fiscale recente contempla, tra gli altri provvedimenti, anche alcune misure che impatteranno sui risparmi degli italiani. ·          L’unificazione della tassazione delle rendite finanziarie (leggi interessi e plusvalenze sugli investimenti) passerà dal 12,5% al 20% a meno che non si tratti di titoli di stato. ·          L’aumento dei bolli dello stato sui depositi titoli passerà da 34,20€ a 120€ all’anno per il 2011 e 2012; di più negli anni successivi. Come si sa, la prima dovrà essere approvata nei prossimi mesi dal Parlamento, mentre la seconda è immediatamente operativa, in quanto introdotta con decreto legge. Questi provvedimenti causeranno un aumento degli oneri sugli investimenti e quindi una riduzione dei guadagni ed impatteranno principalmente sui depositi piccoli.

Moody’s: a rischio banche e aziende italiane

Grandi aziende italiane come Enel, Eni, Finmeccanica, Poste Italiane e Terna hanno di recente attirato l’attenzione di Moody’s , rischiando un possibile downgrade ( vedi link all'articolo relativo ). Il monitoraggio attento dell’agenzia di rating è diretta conseguenza del controllo cui è sottoposto il rating sovrano dell’intero Paese, sempre da parte di Moody’s, almeno da una decina di giorni. Nella stessa situazione delle maggiori aziende italiane si trovano anche ben 16 banche, tra cui: Intesa Sanpaolo, Monte Paschi, Cassa depositi e prestiti, Banco Popolare, BNL, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza ed altre più piccole. Altre 13, per i debiti a lungo termine, hanno la prospettiva di un abbassamento di rating (tra queste Ubi, Italease, Credito Emiliano) mentre altre come Unicredit, Banca popolare di Milano, Dexia, ecc. erano già in questa prospettiva di riduzione ( vedi link all'articolo relativo ) . Cos’ha provocato l’attenzione sfiduciata di Moody’s verso grandi aziende

Come evitare delusioni nelle previsioni sui mercati finanziari. Il mito degli investimenti sicuri.

Ognuno di noi è coinvolto nella sua personale ricerca della sicurezza, e nel mondo finanziario, i risparmiatori la cercano per prima cosa, specie i meno informati sulle dinamiche del mondo finanziario. Chi è più informato invece, in cerca dell’affare, ascolta con attenzione le previsioni dei gestori, e tende a dare queste per certe, senza pensare che si tratta sempre solo di statistica e ragionamenti matematici sul passato con personali valutazioni dell’evoluzione futura. Questo è particolarmente vero quando l’oggetto della previsione sono gli strumenti considerati “sicuri” per antonomasia cioè i titoli di Stato. Quando il loro andamento è diverso di quello previsto, i risparmiatori tendono a sentirsi delusi, a disagio, persino traditi.

Estote Parati - Siate pronti!

Durante i primi giorni di maggio, la mia Banca ha organizzato a Rimini una convention molto interessante, che per la prima volta ha riunito nello stesso luogo tutti i Family Banker come me, giornalisti, partner commerciali e clienti.  Unico nel suo genere questo evento, che in genere nelle aziende è riservato agli operatori dell’azienda, è stato aperto all’opinione pubblica con l’intento di illustrare e condividere la nuova direzione che sta prendendo la realtà in cui lavoro, all’insegna della dinamicità, flessibilità e velocità di cambiamento, per precorrere l’evoluzione del modello di banca nel nuovo millennio. Per sottolineare questo aspetto di “globalità”, cura del cliente ed evidenziare i temi cari all’azienda, sono intervenuti ospiti internazionali di grande caratura, veri e propri giganti innovatori nel loro campo. Cliccando su questo link potrai conoscere più da vicino la mia banca, i valori su cui si fonda e, ripercorrendo gli eventi di quelle giornate così intense, seguire g

Gli investimenti proposti dalle banche fanno bene ai loro bilanci e male al risparmio dei clienti

In un recente studio della Consob (l’organo italiano di controllo dei mercati finanziari), è emersa una situazione generale poco confortante: nelle operazioni di investimento, i risparmiatori agiscono con scarsa informazione, mentre le banche, che dovrebbero operare nell’interesse dei loro clienti, sono più propense ad occuparsi dei propri conti. Lo studio prende in esame oltre 12.000 obbligazioni bancarie emesse a favore di piccoli risparmiatori, confrontandole sia con quelle emesse a favore di investitori istituzionali, sia con titoli di stato, nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009. L’analisi effettuata dal punto di vista del rischio di mercato e del rischio emittente, ha evidenziato che i rendimenti ottenuti dagli investitori istituzionali sono decisamente superiori a quelli ottenuti dai risparmiatori privati. In pratica, l’investitore istituzionale ottiene un rendimento più alto dell’1% rispetto al piccolo risparmiatore.

Vogliate bene ai vostri risparmi!

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Nei due video allegati, sentirete parole di fiducia dal Presidente della Goldman Sachs Asset Management, Jim O’Neill, da Warren Buffett, l’oracolo di Omaha, e dall’economista Giovanni Palladino, a proposito dell’attuale situazione europea, americana nel dopo crisi. In questo video, Jim O’Neill sostiene che l’economia mondiale sta salendo, e non sta scendendo, a causa della crisi del debito. Il trend di crescita globale è di circa il 4,5% (Una forte crescita!).Warren Buffett, dal canto suo, mette in luce la grande capacità di reagire degli Stati Uniti, che hanno attraversato recessioni e guerre mondiali, riuscendo a superarle, e ancora una volta stanno dimostrando la loro volontà di lasciarsi alle spalle la crisi. Gli incentivi governativi si sono dimostrati un rimedio efficace in questo, poiché hanno provocato uno stimolo altrettanto forte nei singoli. In questo secondo video, l’economista italiano Giovanni Palladino, illustra la situazione italiana e il percorso che si sta deli

Abunai Ki: Problema e Opportunità cioè Crisi.

Abunai e Ki sono due ideogrammi giapponesi (ovviamente il nome è traslato in caratteri latini), che assieme hanno il significato di “Crisi”. Lo stesso accade nel cinese che esprime lo stesso concetto con i due ideogrammi Wei e Ji che hanno lo stesso significato separati e congiunti. Per noi la crisi è un periodo di difficoltà mentre per gli orientali esprime un concetto in cui sono presenti due aspetti: quello del problema (che è quello che cogliamo noi) e quello delle opportunità .

Il primo passo della pianificazione: la previdenza complementare.

Forse non è molto di moda tra i consulenti finanziari, men che meno nelle banche tradizionali, ma è cosa deontologicamente corretta prevedere che parte del risparmio dei clienti vada ad integrare le magre pensioni che nei prossimi decenni saremo costretti a subire. Purtroppo la demografia ha costretto tutti i sistemi pensionistici occidentali a riformarsi, e seppur in ritardo, anche in Italia la riforma è stata fatta. Le statistiche però ci dicono che dal 2020 in poi le pensioni pubbliche si avvicineranno sempre più al 50% dell’ultimo stipendio percepito, fino ad essere al di sotto di quel livello dal 2030. Peggio succederà ai lavoratori autonomi ed i professionisti, che spesso non sono al corrente dello stato preoccupante in cui versano le casse professionali; essi avranno attorno al 30% dell’ultima retribuzione percepita.

L’investimento migliore è l’investimento più adatto alle esigenze.

Spesso si sente discutere su cosa sia meglio investire per aver il miglior rendimento, se azioni o obbligazioni. Ciò farebbe supporre che esista un investimento che risolva tutti i problemi di sicurezza e rendimento in un certo periodo, solamente perché qualcuno prevede il suo andamento nel medio o breve periodo. Se statisticamente la domanda può avere una risposta, è però evidente che nessuno può prevedere con certezza cosa faranno i vari mercati nel tempo, per cui un approccio di questo genere è scientificamente  sbagliato perché, per l’investitore-risparmiatore privato, non esiste un investimento migliore di un altro, ma solo quello più adatto alle sue esigenze, alla sua specifica situazione patrimoniale ed ai suoi progetti futuri.

I migliori risultati per i clienti si hanno se si investe con metodo.

Ho parlato tempo fa di performance tecnica dei prodotti e performance commerciale, ma qual è il miglior modo per misurare la migliore performance per il cliente? Gli operatori del risparmio a volte evidenziano al cliente le performance ottenute dai fondi che propongono, per dimostrare la bontà del prodotto. Ma se il prodotto che viene proposto è rappresentato dalla professionalità del consulente, poco importa se un fondo è andato meglio di un altro: quello che importa è quando il consulente, sempre tenendo presente le esigenze dei clienti ed il corretto orizzonte temporale, ha indicato al cliente di investire in quel fondo.