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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Moody’s: a rischio banche e aziende italiane

Grandi aziende italiane come Enel, Eni, Finmeccanica, Poste Italiane e Terna hanno di recente attirato l’attenzione di Moody’s , rischiando un possibile downgrade ( vedi link all'articolo relativo ). Il monitoraggio attento dell’agenzia di rating è diretta conseguenza del controllo cui è sottoposto il rating sovrano dell’intero Paese, sempre da parte di Moody’s, almeno da una decina di giorni. Nella stessa situazione delle maggiori aziende italiane si trovano anche ben 16 banche, tra cui: Intesa Sanpaolo, Monte Paschi, Cassa depositi e prestiti, Banco Popolare, BNL, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza ed altre più piccole. Altre 13, per i debiti a lungo termine, hanno la prospettiva di un abbassamento di rating (tra queste Ubi, Italease, Credito Emiliano) mentre altre come Unicredit, Banca popolare di Milano, Dexia, ecc. erano già in questa prospettiva di riduzione ( vedi link all'articolo relativo ) . Cos’ha provocato l’attenzione sfiduciata di Moody’s verso grandi aziende

Come evitare delusioni nelle previsioni sui mercati finanziari. Il mito degli investimenti sicuri.

Ognuno di noi è coinvolto nella sua personale ricerca della sicurezza, e nel mondo finanziario, i risparmiatori la cercano per prima cosa, specie i meno informati sulle dinamiche del mondo finanziario. Chi è più informato invece, in cerca dell’affare, ascolta con attenzione le previsioni dei gestori, e tende a dare queste per certe, senza pensare che si tratta sempre solo di statistica e ragionamenti matematici sul passato con personali valutazioni dell’evoluzione futura. Questo è particolarmente vero quando l’oggetto della previsione sono gli strumenti considerati “sicuri” per antonomasia cioè i titoli di Stato. Quando il loro andamento è diverso di quello previsto, i risparmiatori tendono a sentirsi delusi, a disagio, persino traditi.