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Come capire i mercati e stare fuori dal parco buoi

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Interrompo un momento il flusso di Brexit o non Brexit, per altro ormai scontata dai mercati, per riprendere a parlare di come si muove normalmente l'economia. Qualche settimana fa  ho assistito ad una convention, dove ci è stata fatta vedere l’analisi di un mondo al contrario: un mondo dove gli investimenti sicuri di sicuro hanno solo una perdita (sicuro è morto, sembra questa volta per davvero). Un mondo dove un’obbligazione Core Tedesca a 5 anni senza cedola si acquista oggi al prezzo di 101,695 per avere indietro fra 5 anni 100.000 €, con una perdita certa di 1695 €. E c’è chi lo compra, se non il prezzo non si farebbe. Un mondo dove ormai non c’è più decorrelazione tra bond e mercati azionari; un mondo dove c’è chi vuole uscire dagli investimenti nei bond emergenti, quando tre anni fa rendevano il 4,8% e oggi rendono il 6,7% o gli High Yield che rendevano 5,8 e oggi rendono il 9,2% (vedi grafico le linee blu rispetto a quella grigia che è il BTP a 10 anni).

Brexit … questo è il problema?

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Essere o non essere, Brexit o non Brexit? Fino a qualche giorno fa, questo poteva essere un interrogativo, che ora si è definitivamente sciolto dopo il referendum in Inghilterra del 23 giugno 2016. I cittadini britannici hanno finito per scegliere di lasciare la Comunità Europea e, indipendentemente da quanto questo comporti per il futuro politico ed economico dell'Unione, sicuramente vivremo un periodo di tensione sui mercati. Non mi dilungo sul commentare l’andamento dei mercato perché di questi discorsi è pieno il web. E’ indubbio che vi è stata una forte correzione dopo l’annuncio dei risultati definitivi, soprattutto nei paesi periferici della UE, ma è anche indubbio che bisogna adottare un approccio razionale per verificare se l’emotività dei mercati nel breve, è giustificata e preludio di un peggioramento strutturale e globale che possa portare ad un a una crisi  vera e propria o se è semplicemente la presa di beneficio di mercati che, sull’onda delle aspettat

Essere luce, un’occasione per meglio seguire i nostri clienti.

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Il primo di Marzo ho partecipato alla convention Nazionale della banca per cui lavoro che si è tenuta a Torino per la prima volta in quest’anno. Riesco a scriverne solo ora, perché è stata ricchissima e illuminante, proprio a partire dal suo titolo, “Essere Luce”. Era un modo di sottolineare come il nostro ruolo sia quello di illuminare , con competenza, trasparenza e preparazione, le situazioni confuse come quella del periodo che stiamo vivendo, dove sembra che il mondo funzioni al contrario ed indicare ai clienti la strada giusta da percorrere ed i passi da fare per perseguire i loro obiettivi futuri. Ovviamente, sempre tenendo conto delle loro esigenze nel breve, medio e lungo termine, che devono guidare il nostro operato. Cercherò, anche nei prossimi post, di fare in modo di informare sugli importanti argomenti trattati, e invito a leggere le importanti considerazioni, valutazioni ed indicazioni ricevuti e che trasmetterò nel modo più chiaro possibile. Per il numero

Se non potete abbattere il nemico, confondetelo!

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“Bail in”, fallimenti di banche, risparmiatori infuriati che hanno perso tutto, ISIS, attentati, Cina in rallentamento, Corea del Nord con l’Atomica, Sanzioni alla Russia, Tensioni Iran - Arabia Saudita, Contri Sunniti – Sciiti, tassi in aumento negli USA e chi più ne ha più ne metta! Abbiamo alle spalle due crisi epocali, e oggi tante notizie diffuse che causano un unico effetto: generare incertezza. Bene! “Se non potete abbattere il nemico, confondetelo!” diceva qualcuno in passato e così bisogna fare se si vogliono cogliere le opportunità che nell’incertezza si nascondono sempre. Certo, opportunità !