Il primo passo della pianificazione: la previdenza complementare.

Forse non è molto di moda tra i consulenti finanziari, men che meno nelle banche tradizionali, ma è cosa deontologicamente corretta prevedere che parte del risparmio dei clienti vada ad integrare le magre pensioni che nei prossimi decenni saremo costretti a subire. Purtroppo la demografia ha costretto tutti i sistemi pensionistici occidentali a riformarsi, e seppur in ritardo, anche in Italia la riforma è stata fatta.
Le statistiche però ci dicono che dal 2020 in poi le pensioni pubbliche si avvicineranno sempre più al 50% dell’ultimo stipendio percepito, fino ad essere al di sotto di quel livello dal 2030. Peggio succederà ai lavoratori autonomi ed i professionisti, che spesso non sono al corrente dello stato preoccupante in cui versano le casse professionali; essi avranno attorno al 30% dell’ultima retribuzione percepita.
I lavoratori hanno a disposizione il TFR che, se correttamente destinato per tempo, può risolvere almeno in parte il fabbisogno previdenziale; i lavoratori autonomi devono invece iniziare prima possibile dei versamenti aggiuntivi a forme integrative previdenziali. Per entrambi la scelta va fatta con la consulenza di validi professionisti che sapranno consigliare lo strumento migliore per il caso di ognuno.
La banca per cui lavoro nasce storicamente per risolvere, assieme alla gestione del risparmio, anche i problemi assicurativi e previdenziali dei clienti; io stesso sono sempre stato molto sensibile a questo problema che si può risolvere con strumenti appositi che consentono di avere importanti benefici fiscali.
Per pianificare la previdenza complementare di chi risiede nelle provincie di Torino, Cuneo ed Asti io sono disponibile con tutto il mio bagaglio di esperienza e professionalità.
E’ fondamentale pianificare per tempo la propria pensione per fare in modo che la vecchiaia non diventi un incubo ma un periodo di serenità ed autonomia economica.

Commenti

Post popolari in questo blog

Brexit … questo è il problema?

Proteggere i risparmi dalla fine dell’Euro.

La crescita italiana nel 2024