Ed ora i miei no … cosa non sopporto o mi dà fastidio
Una banca di valore deve avere dei consulenti di valore che condividono valori di umanità importanti. Io nel mio piccolo, abitando in un luogo vicino al punto in cui si incrociano, cerco di farlo nelle provincie di Torino, Cuneo ed Asti.
Le persone non sono solo numeri di conto corrente,
ma nei loro conti correnti c’è la loro vita: il passato, che ha permesso di accumulare risparmi ed il futuro, che dipende da come il risparmio verrà gestito prima di essere utilizzato.
ma nei loro conti correnti c’è la loro vita: il passato, che ha permesso di accumulare risparmi ed il futuro, che dipende da come il risparmio verrà gestito prima di essere utilizzato.
Ho parlato negli ultimi articoli dei valori che condivido e che illuminano il mio cammino come persona e come consulente.
Parlerò ora di atteggiamenti che non sopporto o che comunque mi danno fastidio, perché impediscono alle persone di crescere e di migliorare la loro situazione economica e personale.
Arroganza e presunzione: sono sintomo di ignoranza o mancanza di rispetto verso le persone. I clienti hanno diritto di avere tutte le informazioni necessarie per poter decidere del loro denaro, ma anche hanno il dovere, per evitare errori irrecuperabili nella gestione del loro denaro, di approfondire le proposte finché non le hanno comprese appieno, chiedendo e ricevendo risposte dal consulente che è lì per quello.
Miopia: è l’incapacità di vedere le cose come si realizzeranno nel futuro. Nessuno ha la sfera magica per sapere con esattezza cosa accadrà, per cui non è un peccato grave essere miopi, ma la storia ci insegna che il futuro è sempre figlio del passato ed il presente, se letto correttamente, ci dà indicazione su quali sono le evoluzioni in atto che inevitabilmente porteranno prosperità e creano occasioni che, se colte oggi, daranno grandi frutti in futuro. Una visione chiara del futuro aiuta le persone a realizzarsi ed a realizzare le cose per loro importanti.
Irresponsabilità: la vita è fatta di scelte. Credo che chi compie determinate azioni debba assumersi la responsabilità della scelta, non scuse per giustificare eventuali errori (l’essere umano è imperfetto), ma informazioni ed azioni per rimediare e per non ripeterli.
Mancanza di rispetto: non la tollero, né per le persone, né per il loro lavoro.
Egoismo: impedisce di lavorare e fare in modo che questo lavoro contribuisca ugualmente alla prosperità dei clienti, del consulente e dell’organizzazione a cui il consulente si appoggia. Credo che ogni cosa data è resa, anche se per vedere i ritorni ci va sempre tempo.
Falsità: è il problema che rovina la correttezza dei rapporti e la possibilità di trarre il massimo da essi. Partendo da presupposti falsi tutto quello che ne consegue sarà viziato e meno efficiente di quello che avrebbe potuto essere partendo da dati ed informazioni corrette.
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