Quale valuta per proteggersi dalla crisi dell’Euro?


Ancora oggi, nonostante la Grecia abbia votato per il fronte Europeista e sebbene questo sia positivo per la crisi dell’Eurozona, il pericolo di un suo crollo non è scongiurato.
Questo perché ancora non è stata presa nessuna decisione che preveda una omogeneità di comportamenti economico-fiscali e meccanismi automatici di salvataggio nel caso di crisi di un paese appartenente all’area.
Il rischio di una crisi dell'Euro riguarda l’importante svalutazione degli investimenti che verrebbero ridenominati in Lire o in valute deboli ed in misura molto minore il caso che la Germania esca lei lasciando l’Euro agli altri. Se l'Euro si disgregasse ogni paese tornerebbe alle monete sovrane di un tempo e, per gli investimenti denominabili in valuta Italiana ci sarebbe una svalutazione che, da studi è stimata attorno al 30%.
Qui entrano i titoli di stato o aziendali (corporate), azioni di aziende italiane e tutti i beni, in particolare gli immobili, che, essendo in Italia, verrebbero valutati in Lire. Il capitale in essi investito perderebbe fortemente in potere d'acquisto.
Più che scegliere una valuta, bisogna però scegliere una strategia che permetta di proteggersi da tutti i possibili scenari futuri. Per una consulenza bisogna innanzitutto analizzare gli investimenti esistenti in modo da comprendere se sono adeguati alle proprie esigenze, cosa che si può fare solo confrontandosi tra cliente ed un consulente adeguatamente formato.  Si parte comunque sempre da lì: il cliente e le sue esigenze innanzi tutto, poi la protezione a breve (polizze danni), a lungo (previdenza) e del capitale mediante la diversificazione, in questo caso valutaria.

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