Mercati che oscillano? E’ la normalità.

La situazione dei mercati in questo periodo registra una aumentata volatilità che ha portato ad una correzione temporanea di tutti i tipi di investimento, dovuta alla situazione economica mondiale che, sebbene migliorata dall’anno passato, deve ancora scontare qualche aggiustamento sui mercati ed è quindi iper-sensibile alle notizie che li possono condizionare.
Niente paura, quindi, se avete riscontrato negli ultimi giorni una discesa negli investimenti,  l’oscillazione è la normalità di tutti gli investimenti come sempre ripeto ai miei clienti.

In dettaglio, si sono verificate alcune cause che, contemporaneamente, hanno depresso i mercati più di quello che si poteva immaginare. Quello che è importante sapere è che si tratta di alcune “scosse” di assestamento, in attesa che l’economia Europea, a seguito di quella USA che è già ripartita, riprenda vigore nei prossimi mesi ; dobbiamo tenere in considerazione il fatto che in Italia ci vorrà un po’ di più.
Azioni:
Sono scese principalmente per le prese di beneficio sulla borsa Giapponese che, avendo corso molto dalla fine dell’anno passato (oltre 80%), ha ora corretto di circa il 20%, fatto che ha toccato anche le altre borse mondiali, che per altro in questi giorni si stanno riprendendo.


Obbligazioni:
Le obbligazioni, comunque meno volatili delle azioni, hanno sofferto (e probabilmente soffriranno ancora nei prossimi mesi) a causa dell’atteso rialzo dei tassi negli USA nei prossimi mesi, dovuto alla decisione della Banca Centrale Americana (FED) di ridurre l’acquisto di titoli di stato che finora è servito per dare liquidità al sistema economico. Qualche operatore si è evidentemente spaventato un po’ di più di quanto poteva essere immaginabile ed ha causato una correzione un po’ più marcata che si recupererà probabilmente a breve.
La crisi negli Stati Uniti è oramai dietro le spalle, e questo è positivo per tutti; quello che può essere problematico nel breve periodo per le obbligazioni è il fatto che, poco per volta, verrà ritirata liquidità da parte della FED. Questo causerà presumibilmente un aumento degli interessi di mercato ed una rivalutazione del Dollaro sull’Euro (anche se l’Euro si è dimostrato finora essere più forte di quello che ci si aspettava, nonostante quello che è accaduto).
Alle reazioni seguite alla dichiarazione del governatore della FED, che hanno fatto rialzare i tassi in attesa dei passi successivi, facendo in quel modo arretrare il valore di mercato delle obbligazioni già emesse, si è sommato anche l’effetto della svalutazione di alcune monete locali nei mercati emergenti.
Evidenzio che per i titoli di stato ad alto Rating (come i Titoli di stato di Usa e Germania, ecc.) che rendono molto poco, il rischio che si corre oggi a causa del possibile aumento dei tassi è assai maggiore, rispetto ad obbligazioni High Yield, Corporate o dei Mercati Emergenti, che sono quelle oggi di miglior qualità. Per i titoli ad alto Rating, infatti, alla discesa dei corsi (il valore di mercato del capitale investito a 100 n.d.r.), che sarebbe molto più evidente ed in proporzione alla durata residua dell’obbligazione, non si contrapporrebbe un rendimento dell’investimento, sufficientemente elevato da recuperare l’inflazione che, con l’aumento dei tassi, ripartirebbe come conseguenza della migliorata fase economica.

I mercati, com’è loro costume, scendono, ma poi risalgono e l’unico modo per essere tranquilli è quando i fondi nel portafoglio sono adeguatamente diversificati in base alle proprie esigenze. Il fatto che anche i fondi obbligazionari scendano in alcune fasi di mercato, è un comportamento nella norma, che non influisce sul rendimento atteso, anzi, diventano un occasione d’acquisto nei momenti di correzione, se l’orizzonte temporale scelto è stato correttamente valutato in fase di analisi e pianificazione del risparmio. Le obbligazioni sono normalmente indicate per coloro che hanno necessità di prudenza maggiore negli investimenti, ma ciò non le rende immuni da possibili oscillazioni che possono  diminuire il capitale investito e,  nei primi anni dell’investimento, questo effetto può incidere in modo più sensibile sul valore complessivo del capitale, anche a causa della maggior incidenza delle commissioni di sottoscrizione. Un modo per misurare la qualità del proprio investimento è ricevere cedole dai fondi, così da toccare periodicamente con mano il reale rendimento.
I  fondi obbligazionari si stanno gradualmente riportando al rendimento medio atteso tipico delle obbligazioni nel medio - lungo periodo; purtroppo sono finite le grosse crescite in conto capitale che ci sono state negli anni/mesi passati e che hanno mascherato l’oscillazione tipica con la crescita del loro valore dovuta a condizioni di mercato straordinarie.

L’anno che viene ed anche quelli dopo, vedranno probabilmente più valore dall’azionario, strumento tipico per creare valore nel lungo periodo, in quanto investe sull’economia reale. Le azioni oscilleranno probabilmente al rialzo, come in passato alcune tipologie di obbligazionario, ma essendo pur sempre un asset molto volatile e poiché nessuno conosce con certezza il futuro, è bene affrontarlo con gradualità, preferibilmente con lo strumento del PAC (Piano di Accumulo Capitale, che amo definire anche “Piano Anti Crisi”), o con i servizi appositamente creati per sfruttare questa strategia.

Come abbiamo visto, tutti i mercati oscillano un po’ su ed un po’ giù, a volte di diversi punti. Questo è il normale andamento e col tempo avranno sempre meno influenza sul rendimento degli investimenti.

Dal mio canto, io incontro i miei clienti periodicamente, e se ci fossero cambiamenti da fare sarò io a parlarne e a introdurli per primo, come richiede la cura delle persone che si sono affidate a me.

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