Rischio o sicurezza negli investimenti proposti dalle banche italiane?


Si sa, le banche tendono a proporre ai clienti più gli investimenti che servono a loro che quelli che servono ai clienti stessi. E’ di qualche mese fa un’indagine pubblicata sui giornali che evidenziava come, per le proprie obbligazioni, queste proponessero ai clienti tassi molto più bassi di quelli che il mercato riconosceva loro, in virtù della rischiosità percepita per il titolo. Questo fatto mi ha dato modo di evidenziare a qualche cliente che, se invece di comprare le obbligazioni dalla sua banca, le avesse acquistate da me, io avrei trovato facilmente lo stesso titolo ad un prezzo inferiore e di conseguenza con un rendimento a scadenza più elevato.
Questo, insieme ad altri elementi, mi fa venire un dubbio: le Banche Italiane sono sicure? Beh, si, forse, alcune, quasi tutte … ma ha senso vivere di dubbi?
Dopo il fallimento nel 2008 della Banca americana Lehmann & Brothers, banca con rating altissimo, la 4° del mondo, una banca che aveva superato indenne tutte le guerre e le grandi crisi finanziarie dal 1929 in avanti, nel mondo fallirono diverse banche ed altre, quelle più importanti, vennero salvate con l’intervento pubblico per evitare il crollo del sistema.
Certo, il fallimento di una banca è sempre una sciagura! Tutti i suoi correntisti perderebbero il denaro depositato sui conti correnti, sui conti di deposito ed investito nei Pronti Contro Termine e nelle obbligazioni emesse dalla Banca stessa. Per questo, per legge, in Italia le banche non possono fallire, ma vengono poste in amministrazione straordinaria e nel tempo rilevate da altre banche. Oltre a questo, a protezione dei risparmiatori, esiste il fondo di tutela dei depositi, per le banche, ed il fondo di tutela del credito cooperativo, per le BCC. Ma siamo sicuri che questo basti e che ci sia effettivamente questa tutela?
Non voglio parlar male del sistema bancario, né mettere in dubbio le garanzie di cui dispone, ma vorrei fare un ragionamento puramente di principio: posto il fatto che i portafogli degli italiani sono per la maggior parte costituiti da titoli di stato italiani e obbligazioni bancarie della stessa banca di cui sono clienti (o depositi postali il che è lo stesso), ovvero titoli in Euro (ad oggi la valuta con più probabilità di implosione), titoli che verrebbero denominati in Lire nel caso l’Italia dovesse uscire dall’Euro (difficile) o nel caso l’Euro non reggesse e si dissolvesse (chi lo sa?), ha senso continuare a comprarli acriticamente solo perché un impiegato li propone come “sicuri”?
Se questi titoli sono così sicuri come qualcuno ci dice, perché la tedesca Daimler ha emesso recentemente delle obbligazioni che prevedono la clausola per cui, per gli obbligazionisti italiani, in caso capiti qualcosa all’Euro, potrà rimborsarle a scadenza in “una valuta italiana diversa dall’Euro”?
Se sono così sicuri, perché i titoli di stato per legge non son più garantiti (vedi articolo su WallStreet Italia e su YahooFinance)? Ed i depositi postali? Stessa solfa!
Fatta questa premessa, ben anche che tutti ci dicano che il crollo del sistema bancario italiano ed il fallimento dello stato siano ipotesi molto remote, io credo una semplice cosa: quando in una famiglia (e lo stato italiano, che dovrebbe anche garantire le banche e le poste, con la valuta si comporta come una famiglia e non come uno stato, essendo inserito nel sistema Euro), dicevo, quando in una famiglia i soldi finiscono, e bisogna comprare il pane, pagare le bollette, ecc. se ci si è già impegnati la casa, non basta andare a dire a qualcuno che abbiamo ancora il garage da impegnare, perché questo qualcuno i soldi non te li dà, specie se ne ha pochi anche lui o se ha paura di non vederseli restituiti. Questo per dire che se lo stato italiano o le banche italiane più grosse ad un certo punto non riuscissero più a fare sistema, a pagare i dipendenti e restituire i soldi ai correntisti perché hanno tanto patrimonio, ma poca liquidità, dovranno necessariamente fallire. Non basta una legge o un fondo di tutela dei depositi che in pratica non esiste, in quanto costituito con un patto di intervento tra tutte le banche aderenti e non con soldi veri. Voglio dire, se fallisce Bca Network (vedi sotto) può intervenire, ma se fallisse una grande banca cosa succederebbe? Come riuscirebbero gli altri a intervenire in favore dei correntisti? La sbandierata sicurezza per i clienti delle banche italiane è basata su un fondo pressoché inesistente; l’Italia, nonostante la cura Monti, completamente sbagliata, ha visto il debito pubblico aumentato dopo un anno; mi chiedo: voi vi fidereste a investire i vostri soldi in questi soggetti alla luce di quello che ho appena detto? Potendo non è meglio cercare altre soluzioni (che esistono, visto che il mondo è grande e per la maggior parte in crescita e con i conti a posto)?
Oltre al caso del giorno ovvero Banca Monte dei Paschi di Siena (dicono troppo grande per fallire, ma Lehman & Brothers, 4° banca del mondo era, ovviamente, piccolina …) lo sapete che l’anno scorso è fallita BancaNetwork (una piccola banca per fortuna)? Lo sapete che la BancaPopolare di Spoleto è da qualche mese finita in amministrazionestraordinaria (che in Italia equivale al fallimento)? Lo sapete che in Olanda la banca Sns è stata nazionalizzata e, l’uomo che ha effettuato l’operazione, il ministro delle finanze olandese Jeroen Dijsselbloem, presidente dei ministri dell’economia europei, porterà in Europa la richiesta di far ricadere sui possessori di obbligazioni bancarie l’eventuale fallimento della banca che le emette (in perfetta sintonia con quanto dichiarato da Draghi l’anno scorso)?
Allora, poiché c’è la possibilità di scegliere di investire con intelligenza, facciamolo!
Io sono qui per questo ed invito chi vuole saperne di più a chiamarmi per un appuntamento ed un incontro conoscitivo dove verificare le sue esigenze ed il modo migliore di soddisfarle con attenzione, competenza e professionalità.
Solo una cosa ... come a Cipro in questi giorni, certe cose non sono preannunciate; l'Arca di Noè è stata costruita prima del diluvio!

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