Il nuovo asset della pianificazione finanziaria: il capitale umano.
La pianificazione finanziaria permette di occuparsi dei
propri risparmi e investimenti in modo scientifico, modificando i propri flussi
di reddito, trasferendoli nel tempo o in altri scenari economici, a seconda
delle proprie esigenze e dei propri desideri di conservazione o rivalutazione.
I clienti più accorti e lungimiranti si fanno affiancare
da consulenti appositamente preparati, che, normalmente, li assistono nella
gestione di quei beni tangibili (essenzialmente il denaro), che possono essere
scambiati prontamente e facilmente sui mercati.
Accanto però ai consueti fattori che entrano in gioco nel
momento in cui si studia un investimento o una forma di risparmio, i consulenti
più attenti devono considerare anche
un elemento particolarmente importante per la difesa denaro risparmiato e del
denaro che verrà guadagnato per le esigenze future della famiglia: questo
elemento prende il nome di “capitale umano” ed è oggetto delle ultime indicazioni
per una corretta pianificazione delle risorse.
Il capitale umano deve essere considerato al pari di un
asset finanziario, con la differenza che
NON è scambiabile ed è un capitale
potenziale, senza il quale però non si possono raggiungere gli obiettivi di
vita.
Il livello di consumo di una persona non dipende solo
dalla ricchezza personale fino ad oggi accumulata, ma anche dalle sue risorse
future, individuate nel capitale umano.
Diamone una definizione: il capitale umano s’identifica in
una miscellanea di capacità, doti innate individuali e competenze specifiche
acquisite a scuola o sul campo lavorativo, in grado di migliorare le condizioni
di vita, sia sociali che economiche.
Anche il capitale
umano è un bene fruttifero e si può persino valutare, calcolando la somma
di tutti i redditi futuri del lavoratore in esame, al netto delle tasse,
attualizzandolo con un tasso di sconto che varia in base alla tipologia di
attività svolta dalla persona.
Il valore di questo bene si può calcolare con una apposita
formula che ne definisce l’ammontare ed è proprio la cifra che ne risulta che
deve essere garantita nel futuro.
Il valore del capitale umano è tanto più alto quanto:
·
maggiore è il reddito annuale;
·
minore l’età
·
minore è il tasso di sconto applicato che
dipende dalla sicurezza del lavoro (cioè dalla variabilità possibile del
reddito nel futuro).
Essendo un asset
con un determinato valore, anche il capitale umano può e deve essere protetto
tramite le assicurazioni. Prima ancora di pensare a investire i risparmi, durante
il processo di asset al location é necessario considerare un’adeguata
protezione assicurativa per il capitale umano ed il capitale immobiliare (se
presente), a protezione del benessere futuro proprio e dei propri cari.
In quest’ottica l’evento di morte prematura o di
disabilità permanente prima della pensione, rappresenta un rischio
finanziario che deve essere coperto o ridotto tramite adeguate polizze
assicurative.
Se non ci si protegge adeguatamente, in caso di morte prematura o di disabilità completa, il capitale umano
si azzera, ed è come se non fosse mai esistito, né per sé né per i propri
cari.
In quest’ottica, viene a cadere il mito che la protezione
è inutile quando si è giovani e ricchi, perché è proprio questa la situazione di
più alto rischio.
Anche di questo io mi occupo.
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